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L’affidamento del minore ai servizi sociale Regole sostanziali e processuali anche alla luce della Riforma Cartabia

L’art. 473-bis.27 c.p.c. [Intervento dei servizi sociali o sanitari nei procedimenti a tutela dei minori] stabilisce che

«Quando dispone l'intervento dei servizi sociali o sanitari, il giudice indica in modo specifico l'attività ad essi demandata e fissa i termini entro cui i servizi sociali o sanitari devono depositare una relazione periodica sull'attività svolta, nonché quelli entro cui le parti possono depositare memorie.

Nelle relazioni sono tenuti distinti i fatti accertati, le dichiarazioni rese dalle parti e dai terzi e le eventuali valutazioni formulate dagli operatori che, ove aventi oggetto profili di personalità delle parti, devono essere fondate su dati oggettivi e su metodologie e protocolli riconosciuti dalla comunità scientifica, da indicare nella relazione.

Le parti possono prendere visione ed estrarre copia delle relazioni e di ogni accertamento compiuto dai responsabili del servizio sociale o sanitario incaricati, trasmessi all'autorità giudiziaria, salvo che la legge non disponga diversamente».

Nella recente ordinanza 32290/2023 la Corte di Cassazione si è soffermata sulle possibili ipotesi riconducibili alla comune voce indicata dalla norma come “affidamento (rectius intervento dei servizi sociali ex art. 473 – bis.27 cpc) del minore ai Servizi sociali” che il Giudice, in corso di causa o a conclusione della stessa, può disporre nell’ambito dei provvedimenti tipici e atipici a tutela del minore.

I genitori potrebbero infatti rivelarsi inadeguati, in tutto o in parte, alla corretta cura del figlio minore, ed il Giudice potrà decidere di far intervenire i servizi sostanzialmente in due modi:

a) a sostegno e supporto alla famiglia, affiancando ai genitori un soggetto terzo che, rispettandone il diritto all’autodeterminazione, li supporta nello svolgimento dei compiti ad essi attribuiti (cfr. Cass. n. 17903 del 22/06/2023); tra i poteri attribuiti al servizio vi sono anche quelli orientati a supportare il minore e a stabilire una stabile vigilanza sulla sua condizione, tenendo conto delle ragioni che hanno determinato il provvedimento del Giudice.

b) in alternativa e, per i casi nei quali risulti insufficiente o addirittura controindicato il supporto suddetto, il Giudice può adottare provvedimenti, anche qui in tutto o in parte, ablativi, in conseguenza della rilevata incapacità, totale o parziale, del genitore rispetto al suo compito di assistenza morale e materiale dei figli minori; in questo caso alcune competenze possono essere sottratte al genitore inadeguato.

Vi sono quindi due forme di affidamento ai servizi sociali, l'uno con compiti di vigilanza, supporto ed assistenza senza limitazione di responsabilità genitoriale (c.d. mandato di vigilanza e di supporto) [a], l’altro conseguente ad un provvedimento limitativo della responsabilità genitoriale” [b];

nel primo caso, il Giudice conferisce ai servizi un mandato ove ne individua gli specifici compiti al fine di assicurare la sopra ricordata funzione di supporto ed assistenza ai genitori ed ai figli nonché di vigliare sulla corretta attuazione dell’interesse del minore; questa modalità non incide per sottrazione sulla responsabilità genitoriale e non richiede, quanto all’eventualità di una sua adozione nel corso del giudizio, la nomina di un curatore speciale, salvo che il Giudice, non rilevi nello specifico caso di specie, una condizione, comunque di incompatibilità della condotta del genitore che sia sussumibile nel giudizio di un conflitto di interessi;

nel secondo caso, il Giudice dispone l’affidamento al sevizio in conseguenza di un provvedimento, limitativo o ablativo delal responsabilità genitoriale adottato in assenza di efficaci ed adeguate alternative ovvero a fronte dell’accertata inefficacia dell'affidamento che sia stato in precedenza disposto sempre al servizio sociale ma con sole finalità di supporto e sostegno.

Qui si apre un differente scenario anche sul piano processuale, in quanto un simile provvedimento deve essere necessariamente adottato nel contraddittorio tra le Parti (tra le quali deve senz’altro includersi, mediante il ministero del curatore appositamente nominato, il figlio minore).

Il provvedimento resterà verificabile sotto il profilo della sua adeguatezza e proporzione rispetto alle esigenze di cura del minore rilevate nel corso o a conclusione del procedimento e sarà impugnabile con i mezzi ordinari che sono i seguenti:

quanto ai provvedimenti limitativi o ablativi della responsabilità genitoriale adottati in corso di causa è stata rimessa alle Sezioni Unite (Cass., Sez. 1, Ordinanza interlocutoria n. 30457 del 17/10/2022), e di recente anche decisa (Cass., Sez. U, n. 22423 del 25/07/2023), la questione dell’ammissibilità del ricorso ex art. 111 Cost. avverso i detti provvedimenti provvisori e urgenti. La decisione ha stabilito che detti provvedimenti non sono impugnabili con il ricorso straordinario per cassazione, ai sensi dell’art. 111, comma 7, della Costituzione, trattandosi di provvedimenti temporanei incidenti su diritti soggettivi (in tal senso decisori) ma non definitivi, in quanto privi di attitudine al giudicato seppur rebus sic stantibus, essendo destinati ad essere assorbiti nella sentenza conclusiva del grado di giudizio e, comunque, revocabili e modificabili in ogni tempo per una nuova e diversa valutazione delle circostanze di fatto preesistenti o per il sopravvenire di nuove circostanze.

In ordine, invece «all’ammissibilità del ricorso straordinario per cassazione contro i provvedimenti che, all’esito dell’appello o del reclamo (a seconda del tipo di procedimento avviato), attengono all’affidamento e al mantenimento dei figli minori, questa Corte si è già pronunciata più volte in senso positivo (Cass., Sez. U, Sentenza n. 30903 del 19/10/2022; Cass., Sez. 1, Sentenza n. 3192 del 07/02/2017; Cass., Sez. 1, Sentenza n. 6132 del 26/03/2015).

Alcuni dubbi interpretativi sono, tuttavia, sorti con riferimento alle statuizioni che disciplinano, nello specifico, i tempi e i modi di visita e frequentazione dei figli da parte dei genitori esercenti la responsabilità. Superando recenti discordanze, questa Corte, con orientamento condiviso, ha affermato che i provvedimenti giudiziali che, all’esito dell’appello o del reclamo (a seconda del tipo di procedimento avviato) statuiscono sulle modalità di frequentazione e visita dei figli minori, sono ricorribili per cassazione nella misura in cui il diniego si risolve nella negazione della tutela giurisdizionale a un diritto fondamentale, quello alla vita familiare che, sancito dall’art. 8 CEDU (Corte EDU, sentenza del 09/02/2017, Solarino c. Italia), è leso da quelle statuizioni che, adottate in materia di frequentazione e visita del minore, risultino a tal punto limitative ed in contrasto con il tipo di affidamento scelto, da violare il diritto alla bigenitorialità, inteso quale presenza comune dei genitori nella vita del figlio, idonea a garantire a quest’ultimo una stabile consuetudine di vita e salde relazioni affettive con entrambi, nel dovere dei primi di cooperare nell’assistenza, educazione ed istruzione della prole il cui rispetto deve essere sempre assicurato nell’interesse superiore del minore (così Cass., Sez. 1, Ordinanza n. 4796 del 14/02/2022; Cass., Sez. 1, Ordinanza n. 9764 dell’08/04/2019; v. anche Cass., Sez. U, Sentenza n. 30903 del 19/10/2022).

In altre parole, le statuizioni che attengono alle modalità di frequentazione e visita del minore sono censurabili per cassazione, superando il filtro dell’inammissibilità per il difetto di decisorietà o per carattere di valutazione di merito, quando l’invalidità dedotta si risolve nella lesione del diritto alla vita familiare, che appartiene al minore ed anche a ciascuno dei genitori, e trova esplicazione nel diritto alla bigenitorialità» [cfr. Cass. Civ., Sez. I, Ord., 19 febbraio 2024, n. 4327; Pres. Genovese, Rel. Cons. Caiazzo]».

Ovviamente in tutti i casi nei quali non sia ammesso il ricordo in Cassazione potranno essere utilizzati rimedi ordinari in sede id merito.

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The Placement of the Minor with Social Services

Substantive and Procedural Rules in Light of the Cartabia Reform

Article 473-bis.27 of the Italian Code of Civil Procedure [Intervention of Social or Health Services in Proceedings for the Protection of Minors] provides that:

«When the judge orders the intervention of social or health services, he/she specifies the specific activity assigned to them and establishes the deadlines within which the social or health services must submit periodic reports on the activities carried out, as well as the deadlines within which the parties may submit memoranda.

The reports must distinguish the ascertained facts, statements made by the parties and third parties, and any evaluations made by the operators, which, if they concern aspects of the parties' personalities, must be based on objective data and methodologies and protocols recognized by the scientific community, as indicated in the report. The parties may inspect and obtain copies of the reports and any investigations conducted by the responsible social or health service personnel assigned, transmitted to the judicial authority, unless otherwise provided by law.»

In the recent ordinance 32290/2023, the Court of Cassation focused on the possible scenarios attributable to the common voice indicated by the norm as "placement (correctly intervention of social services pursuant to Article 473-bis.27 cpc) of the minor with Social Services" that the Judge, during the course of the proceedings or at their conclusion, may order as part of the typical and atypical measures for the protection of the minor.

Indeed, parents may prove inadequate, in whole or in part, to properly care for the minor child, and the Judge may decide to have the services intervene essentially in two ways: a) to support and assist the family, by assigning a third party to support the parents in carrying out their assigned tasks, respecting their right to self-determination (see Cass. No. 17903 of 22/06/2023); among the powers attributed to the service are those aimed at supporting the child and establishing stable supervision over his/her condition, taking into account the reasons that led to the Judge's decision.

b) alternatively, and in cases where the aforementioned support is insufficient or even contraindicated, the Judge may adopt measures, either wholly or in part, restrictive, as a consequence of the ascertained incapacity, total or partial, of the parent regarding his/her moral and material duty towards the minor children; in this case, some responsibilities may be taken away from the inadequate parent. There are thus two forms of placement with social services, one with duties of supervision, support, and assistance without limitation of parental responsibility (so-called mandate of supervision and support) [a], the other resulting from a measure limiting parental responsibility [b];

in the former case, the Judge gives the services a mandate, identifying their specific tasks in order to ensure the aforementioned support and assistance to parents and children as well as to oversee the correct implementation of the minor's interests; this method does not affect parental responsibility by subtraction and does not require, in the event of its adoption during the trial, the appointment of a special guardian, unless the Judge identifies, in the specific case, a condition, however, of incompatibility of the parent's conduct that falls within the judgment of a conflict of interest;

in the latter case, the Judge orders placement with the service as a result of a measure, limiting or subtractive of parental responsibility, adopted in the absence of effective and adequate alternatives or in view of the proven ineffectiveness of the placement that was previously ordered again to social services but with only supportive and assistance purposes. Here a different procedural scenario also opens up, as such a measure must necessarily be adopted in the adversarial proceedings between the Parties (among which must certainly be included, through the ministry of the specially appointed guardian, the minor child). The measure will remain verifiable in terms of its adequacy and proportionality with respect to the care needs of the minor ascertained during or at the conclusion of the proceeding and will be appealable by the ordinary means which are as follows:

as for the measures limiting or subtracting parental responsibility adopted during the trial, the matter has been referred to the United Sections (Cass., Sez. 1, Interlocutory Ordinance no. 30457 of 17/10/2022), and recently also decided (Cass., Sez. U, no. 22423 of 25/07/2023), the issue of the admissibility of the appeal under art. 111 of the Constitution against said provisional and urgent measures. The decision established that such measures are not appealable through the extraordinary appeal for cassation, under art. 111, paragraph 7, of the Constitution, as they are temporary measures affecting subjective rights (in this sense decisions) but not definitive, as they are devoid of res judicata effect even though rebus sic stantibus, being destined to be absorbed in the concluding judgment of the trial and, in any case, revocable and modifiable at any time for a new and different evaluation of the pre-existing circumstances or for the occurrence of new circumstances.

Regarding the "admissibility of the extraordinary appeal for cassation against the measures which, at the outcome of the appeal or objection (depending on the type of proceeding initiated), concern the placement and maintenance of minor children, this Court has already ruled several times in the positive direction (Cass., Sez. U, Judgment no. 30903 of 19/10/2022; Cass., Sez. 1, Judgment no. 3192 of 07/02/2017; Cass., Sez. 1, Judgment no. 6132 of 26/03/2015). However, some interpretative doubts have arisen with reference to the provisions governing, specifically, the times and methods of visits and contact of the children by the parents exercising responsibility. Overcoming recent discrepancies, this Court, with shared orientation, affirmed that judicial measures which, at the outcome of the appeal or objection (depending on the type of proceeding initiated), rule on the modalities of visitation and contact of minor children, are appealable by cassation to the extent that the denial results in the denial of judicial protection of a fundamental right, the right to family life, which, sanctioned by Article 8 ECHR (ECtHR judgment of 09/02/2017, Solarino v. Italy), is infringed by those provisions which, adopted concerning visitation and contact of the child, are so limiting and in contrast with the type of placement chosen, as to violate the right to joint parental responsibility, understood as the common presence of parents in the child's life, suitable to ensure a stable customary life and strong emotional relationships with both, in the duty of the first to cooperate in the assistance, education, and instruction of the offspring, whose respect must always be ensured in the best interest of the child (so Cass., Sez. 1, Ordinance no. 4796 of 14/02/2022; Cass., Sez. 1, Ordinance no. 9764 of 08/04/2019; see also Cass., Sez. U, Judgment no. 30903 of 19/10/2022).

In other words, decisions concerning the modalities of visitation and contact of the minor are challengeable by cassation, overcoming the filter of inadmissibility due to lack of decisiveness or for being evaluative in nature, when the alleged invalidity results in the infringement of the right to family life, which belongs to the minor and also to each of the parents, and finds expression in the right to joint parental responsibility" [see Cass. Civ., Sez. I, Ord., February 19, 2024, No. 4327; Pres. Genovese, Rel. Cons. Caiazzo]».

Obviously, in all cases where cassation review is not allowed, ordinary remedies may be used at the merit level.

L’affidamento del minore ai servizi sociale Regole sostanziali e processuali anche alla luce della Riforma Cartabia