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La sospensione dei termini feriali, dal giorno 1 al giorno 31 agosto, si applica a tutti i procedimenti per assegno divorzile e mantenimento. Non ai crediti alimentari.

I crediti alimentari non "vanno in ferie", ma soltanto questi crediti.

La sospensione dei termini feriali, dal giorno 1 al giorno 31 agosto, si applica a tutti i procedimenti per assegno divorzile e mantenimento. Non ai crediti alimentari.

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L’art. 92 del Regio decreto 30/01/1941, n. 12, dettato in materia di Affari civili nel periodo feriale dei magistrati, stabilisce che «Durante il periodo feriale dei magistrati le corti di appello ed i tribunali trattano le cause civili relative ad alimenti, alla materia corporativa, ai procedimenti cautelari, ai procedimenti per l'adozione di provvedimenti in materia di amministrazione di sostegno, di interdizione, di inabilitazione, ai procedimenti per l'adozione di ordini di protezione contro gli abusi familiari, di sfratto e di opposizione all'esecuzione, nonché quelle relative alla dichiarazione ed alla revoca dei fallimenti, ed in genere quelle rispetto alle quali la ritardata trattazione potrebbe produrre grave pregiudizio alle parti».

Non si applica pertanto la sospensione feriale dei termini ai crediti alimentari ossia a quei crediti che si caratterizzano per la loro intrinseca indifferibilità e, pertanto sostanzialmente diversi rispetto a quelli che, anziché sull’assistenza si fondano pressoché esclusivamente sul tenore di vita goduto in costanza di convivenza coniugale (come nel caso dell'assegno di separazione) o, comunque, su criteri perequativi o compensativi e riferibili all’assegno di mantenimento del minore (o maggiorenne non autosufficiente) il quale possa comunque contare su una capacità economica del genitore convivente sufficiente a garantire comunque il suo sostentamento.

In estrema sintesi i crediti alimentari sono cosa ben diversa rispetto alle obbligazioni alimentari, essendo queste ultime il sostanziale nome collettivo entro il quale si includono, ad esempio, assegni perequativi in regime di separazione volti a garantire il mantenimento del tenore di vita del coniuge o gli assegni divorzili, così come i già citati assegni di mantenimento dei figli nelle condizioni sopra indicate.

Questa ricostruzione trova integrale riscontro anche nella giurisprudenza, di merito e di legittimità, salvo che nell’ultima pronuncia sul punto, l’ordinanza 18044/2023 nella quale la Cassazione muta radicalmente orientamento sull’applicazione della sospensione dei termini dal 1 al 31 agosto, affermando che la sospensione dei termini non deve ritenersi applicabile neppure alle sopra citate obbligazioni alimentari (distinte, appunto, dai crediti alimentari).

A sostegno di questa tesi la Suprema Corte richiama l’art. 83 del Decreto legge 17/03/2020, n. 18, dettante Nuove misure urgenti per contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID – 19 e contenerne gli effetti in materia di giustizia civile, penale, tributaria e militare, la quale stabilisce che la sospensione dei termini feriali non si applica alle «cause di competenza del tribunale per i minorenni relative alle dichiarazioni di adottabilità, ai minori stranieri non accompagnati e ai minori allontanati dalla famiglia quando dal ritardo può derivare un grave pregiudizio e, in genere, procedimenti in cui è urgente e indifferibile la tutela di diritti fondamentali della persona; cause relative ai diritti delle persone minorenni, al diritto all'assegno di mantenimento, agli alimenti e all'assegno divorzile o ad obbligazioni alimentari derivanti da rapporti di famiglia, di parentela, di matrimonio o di affinità».

Ma la norma richiamata non può trovare applicazione in quanto, pur convertita in legge n. 27 del 2020, aveva comunque un carattere eccezionale e faceva capo alla legislazione d’urgenza emanata nel periodo di lockdown dovuto all’emergenza pandemica e, pertanto, specificamente al periodo tra marzo e maggio 2020, con la conseguenza che, a partire dal 11 maggio 2020, la norma non è più efficace, essendo scaduto il termine previsto nella stessa legge per il suo vigore.

E neppure vale a fondare la sua sopravvivenza il fatto che «la norma in questione è dunque espressione della discrezionalità del legislatore Eurounitario che, nell'adottare la norma regolamentare, bilancia e contempera i diversi interessi da tutelare, esprimendo l' innovativa ratio, diretta ad accomunare, seppure ai fini della disciplina della sospensione dei termini processuali, due istituti (l'obbligazione alimentare e quella di mantenimento) che sono sempre stati oggetto di differente regolamentazione per antica tradizione dommatica» [Cfr. Cass. Ord. 18044/2023]. Il riferimento è all'art. 1 del Regolamento CE n. 4/2009, in questo ambito non pertinente in quanto il regolamento citato trova, sì, diretta applicazione nel nostro ordinamento ma solo dal punto di vista processuale con riferimento alle controversie transfrontaliere e non a quelle di diritto interno.

Su questo tema è corretto invece fare riferimento all’orientamento dalla Corte di Cassazione espresso nell’ordinanza n. 6639 del 2023 nonché nell’ordinanza n. 5393 del 2023; in modo particolare in quest’ultima veniva chiaramente espresso il principio per il quale «in tema di legislazione emergenziale di contrasto alla pandemia da Covid – 19, alle "cause relative ad alimenti o ad obbligazioni alimentari derivanti da rapporti di famiglia, di parentela, di matrimonio o di affinità", considerate rilevanti ai fini dell'eccezione alla sospensione generalizzata dei termini processuali per effetto del D.L. n. 18 del 2020, art. 83, comma 3, lett. a), convertito con la l. n. 27 del 2020, non possono esser equiparate le cause relative all'assegno divorzile, attesa l'impossibilità di correlare l'assegno divorzile all'assegno alimentare, per l'evidente diversità dei fini e della natura dei due assegni».

 

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"Food credits don't 'take a holiday', but only these credits do.

The suspension of the holiday terms, from day 1 to day 31 of August,

applies to all proceedings for divorce and maintenance allowances.

Not to food credits.

 

Article 92 of the Royal Decree 30/01/1941, No. 12, stipulated in matters of Civil Affairs during the magistrates' holiday period, establishes that «During the magistrates' holiday period, the courts of appeal and the courts deal with civil cases related to alimony, corporate matters, precautionary proceedings, proceedings for the adoption of support administration measures, interdiction, incapacity, proceedings for the adoption of protective orders against family abuse, eviction, and opposition to execution, as well as those related to the declaration and revocation of bankruptcies, and generally those cases in which delayed treatment could seriously prejudice the parties».

Therefore, the holiday suspension of terms does not apply to food credits, that is, to those credits that are characterized by their intrinsic deferral, and therefore substantially different from those that, instead of assistance, are based almost exclusively on the standard of living enjoyed during marital cohabitation (as in the case of separation allowance) or, in any case, on equalizing or compensatory criteria related to the maintenance allowance of the minor (or non-self-sufficient adult) who can still count on sufficient economic capacity of the cohabiting parent to guarantee their support.

In summary, food credits are quite different from alimentary obligations, the latter being the collective name within which are included, for example, equalization allowances in a separation regime aimed at maintaining the spouse's standard of living or divorce allowances, as well as the aforementioned maintenance allowances for children under the conditions mentioned above.

This reconstruction finds full confirmation in case law, both in terms of merit and legitimacy, except for the latest ruling on the matter, ordinance 18044/2023, in which the Court of Cassation radically changes its stance on the application of the holiday suspension of terms from August 1 to August 31, stating that the suspension of terms should not be considered applicable even to the aforementioned alimentary obligations (distinct, precisely, from food credits).

In support of this thesis, the Supreme Court refers to Article 83 of Decree Law 17/03/2020, No. 18, which dictates new urgent measures to counter the epidemiological emergency caused by COVID – 19 and contain its effects in matters of civil, criminal, tax, and military justice. This provision states that the suspension of holiday terms does not apply to «cases within the jurisdiction of the juvenile court relating to declarations of adoptability, unaccompanied foreign minors, and minors removed from the family when delay may result in serious prejudice and, in general, proceedings in which the protection of fundamental rights of the individual is urgent and essential; cases relating to the rights of minor individuals, the right to maintenance, alimony, and divorce allowances or alimentary obligations arising from family, kinship, marriage, or affinity relationships».

However, the referenced provision cannot be applied, as even though it was converted into Law No. 27 of 2020, it still had an exceptional character and was based on emergency legislation issued during the lockdown period due to the pandemic emergency and, therefore, specifically during the period between March and May 2020, with the consequence that, starting from May 11, 2020, the provision is no longer effective, as the deadline provided for in the same law for its validity has expired.

Nor does the fact that «this provision is therefore an expression of the discretion of the Euro-unitary legislator who, in adopting the regulatory provision, balances and reconciles the different interests to be protected, expressing the innovative rationale, aimed at uniting, albeit for the purposes of the suspension of procedural terms, two institutes (alimentary obligation and maintenance) that have always been subject to different regulation due to ancient doctrinal tradition» [Cfr. Cass. Ord. 18044/2023]. The reference is to Article 1 of EC Regulation No. 4/2009, which is not relevant in this context as the mentioned regulation does indeed have direct application in our legal system but only from a procedural perspective in relation to cross-border disputes and not to matters of domestic law.

On this matter, however, it is correct to refer to the orientation of the Court of Cassation expressed in Ordinance No. 6639 of 2023 as well as in Ordinance No. 5393 of 2023; particularly in the latter, the principle was clearly stated that 'regarding emergency legislation to counter the Covid – 19 pandemic, the «cases related to alimony or alimentary obligations arising from family, kinship, marriage, or affinity relationships," considered relevant for the purpose of the exception to the generalized suspension of procedural terms under D.L. No. 18 of 2020, Article 83, paragraph 3, letter a), converted into Law No. 27 of 2020, cannot be equated with cases related to divorce allowances, given the impossibility of correlating divorce allowances with alimony, due to the evident difference in the purposes and nature of the two allowances».

La sospensione dei termini feriali, dal giorno 1 al giorno 31 agosto, si applica a tutti i procedimenti per assegno divorzile e mantenimento. Non ai crediti alimentari.