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Genitorialità intenzionale e interesse superiore del minore. Prospettive costituzionali e convenzionali nella più recente giurisprudenza della Corte Costituzionale italiana e della Corte EDU
Genitorialità intenzionale e interesse superiore del minore. Prospettive costituzionali e convenzionali
nella più recente giurisprudenza
della Corte Costituzionale italiana e della Corte EDU
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Corte Costituzionale, Sentenza n. 68/2025
Introduzione e oggetto:
La Corte Costituzionale è chiamata a valutare la legittimità degli artt. 8 e 9 della legge n. 40/2004 e dell’art. 250 c.c., nella parte in cui impediscono al nato da PMA eterologa praticata da una coppia di donne l’attribuzione dello status di figlio riconosciuto anche dalla cosiddetta madre intenzionale, cioè colei che, insieme alla madre biologica, ha prestato il consenso alla pratica fecondativa, nonché ove impongono la cancellazione dall’atto di nascita del riconoscimento compiuto dalla madre intenzionale.
"Il complesso delle disposizioni è censurato nella misura in cui impediscono, al nato nell’ambito di un progetto di procreazione medicalmente assistita (PMA) eterologa praticata da una coppia di donne, l’attribuzione dello status di figlio riconosciuto anche dalla cosiddetta madre intenzionale che, insieme alla madre biologica (per tale dovendosi intendere la donna che ha partorito), abbia prestato il consenso alla pratica fecondativa e, comunque, laddove impongono la cancellazione dall’atto di nascita del riconoscimento compiuto dalla madre intenzionale." [Corte Costituzionale, Sentenza n. 68/2025];
Fatti e motivi:
La questione nasce da un ricorso di rettificazione dell’atto di nascita di un minore nato da PMA all’estero, promosso dalla Procura della Repubblica, che contestava la presenza della madre intenzionale nell’atto di nascita. Il Tribunale di Lucca solleva questione di legittimità costituzionale ritenendo che la disciplina impugnata leda diversi principi costituzionali, tra cui parità, interesse del minore, diritto all’identità personale e bigenitorialità.
"La disciplina di cui agli artt. 8 e 9 della legge n. 40 del 2004 e dell’art. 250 cod. civ. lede... il diritto del minore all’inserimento e alla stabile permanenza nel proprio nucleo familiare... e alla propria identità sociale…" [Ivi];
"Sarebbe violato il principio di uguaglianza formale in quanto il nato all’esito di PMA intrapresa da una coppia di due donne sarebbe non riconoscibile in ragione delle caratteristiche della relazione omosessuale tra i genitori."[Ivi];
"In secondo luogo, sarebbe offeso il diritto alla bigenitorialità del bambino..." [Ivi];
Decisione e ratio:
La Corte dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 8 della legge n. 40/2004 nella parte in cui non consente che il nato da PMA all’estero sia riconosciuto anche dalla madre intenzionale, sottolineando la centralità dell’interesse del minore, il diritto all’identità personale e la necessità di una tutela piena e immediata che non può essere rimandata a un procedimento adottivo.
"Questa Corte ritiene che il mancato riconoscimento... al nato in Italia dello stato di figlio di entrambe le donne che, sulla base di un comune impegno genitoriale, abbiano fatto ricorso a tecniche di PMA praticate legittimamente all’estero costituisca violazione: dell’art. 2 Cost., per la lesione dell’identità personale del nato e del suo diritto a vedersi riconosciuto sin dalla nascita uno stato giuridico certo e stabile; dell’art. 3 Cost., per la irragionevolezza dell’attuale disciplina...; dell’art. 30 Cost., perché lede i diritti del minore a vedersi riconosciuti, sin dalla nascita e nei confronti di entrambi i genitori, i diritti connessi alla responsabilità genitoriale..." [Ivi];
La Corte evidenzia inoltre l’inidoneità strutturale dell’adozione in casi particolari a garantire la piena tutela del minore, in quanto subordinata all’iniziativa dell’adottante e caratterizzata da incertezza procedimentale.
"... mediante il ricorso all’istituto dell’adozione in casi particolari, l’acquisizione dello status di figlio è fisiologicamente subordinata all’iniziativa dell’aspirante adottante e allo svolgimento di un procedimento, caratterizzato da costi, tempi e alea propri di tutti i procedimenti. Inoltre... il lasso di tempo intercorrente tra la nascita e il perfezionamento dell’(eventuale) adozione lascia il minore in uno stato di incertezza e imprevedibilità in ordine al suo stato, e, quindi, alla sua identità personale..." [Ivi];
Conclusioni:
La Corte dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 8 della legge 40/2004, nella parte in cui non prevede il riconoscimento del figlio anche della madre intenzionale, garantendo così tutela piena e immediata ai diritti del minore.
"dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 8 della legge 19 febbraio 2004, n. 40... nella parte in cui non prevede che pure il nato in Italia da donna che ha fatto ricorso all’estero, in osservanza delle norme ivi vigenti, a tecniche di procreazione medicalmente assistita ha lo stato di figlio riconosciuto anche della donna che, del pari, ha espresso il preventivo consenso al ricorso alle tecniche medesime e alla correlata assunzione di responsabilità genitoriale." [Ivi];
2. CEDU, Prima Sezione, X c. Italia, Sentenza 9 ottobre 2025
Introduzione e oggetto:
La Corte EDU si pronuncia sul caso di un minore nato in Italia da PMA praticata all’estero da una coppia omosessuale femminile, per il quale era stata annullata la trascrizione della madre intenzionale nell’atto di nascita. Si lamenta la violazione dell’art. 8 CEDU (vita privata e familiare).
"La requête concerne l’annulation de la transcription de l’acte de naissance d’un mineur, né en Italie en 2018 à la suite d’une procréation médicalement assistée à l’étranger, pour autant qu’il concernait sa mère d’intention. Invoquant l’article 8 de la Convention, le requérant se plaint d’une violation de sa vie privée et familiale..." [CEDU, Prima Sezione, X c. Italia, Sentenza 9 ottobre 2025];
Fatti e motivi:
Il minore, riconosciuto alla nascita da entrambe le madri, dopo un ricorso del PM, vede annullata la trascrizione relativa alla madre intenzionale. La Corte di cassazione conferma la non trascrivibilità della madre intenzionale e riconosce come unica via l’adozione in casi particolari ex art. 44 L. 184/1983. La ricorrente sostiene che ciò violi il diritto all’identità e alla continuità familiare del minore.
"C.D.O. e M.B., rispettivamente mère biologique et mère d’intention du requérant, élaborèrent ensemble un projet parental... Le 8 juin 2018, le maire... transcrit l’acte de naissance de X... Le même jour, M.B. déclara... reconnaître légalement X comme son enfant... Par une décision du 27 janvier 2021, le tribunal déclara la transcription de l’acte de naissance illégale…" [Ivi];
"Par un arrêt n ° 23257 du 2 août 2023, la Cour de cassation débouta M.B. de son pourvoi. Elle confirma sa jurisprudence constante selon laquelle... la demande tendant à faire figurer la mère d’intention comme parent dans l’acte de naissance d’un enfant né en Italie ne pouvait être accueillie..." [Ivi];
Decisione e ratio:
La Corte EDU riconosce che il diritto alla vita privata e familiare impone agli Stati di garantire un meccanismo effettivo per il riconoscimento del legame tra minore e madre intenzionale, ma lascia un’ampia discrezionalità sui mezzi: l’adozione in casi particolari è considerata sufficiente, purché accessibile e tempestiva. Nel caso di specie, la madre intenzionale non ha attivato tale percorso, prolungando così l’incertezza giuridica. Non si riscontra una violazione dell’art. 8 CEDU.
"La Cour a également admis que le refus de reconnaître le lien pouvait être compensé par la mise en place d’un mécanisme effectif, même de facto... rendant possible in fine une telle reconnaissance. Une procédure d’adoption pouvait répondre à cette nécessité…" [Ivi];
"La Cour constate que le désir de voir reconnaître un lien entre le requérant et la mère d’intention ne se heurtait pas à une impossibilité générale et absolue... M.B. ayant à sa disposition la voie de l’adoption, qu’elle a choisi de ne pas utiliser…" [Ivi];
"Partant, il n’y a pas eu manquement de l’État défendeur à son obligation de garantir au requérant le respect effectif de sa vie privée." [Ivi];
Conclusioni:
L’annullamento della trascrizione della madre intenzionale non viola l’art. 8 CEDU, essendo l’adozione in casi particolari uno strumento sufficiente alla tutela della vita privata e familiare del minore, nella discrezionalità degli Stati.
"Dit, par 6 voix contre 1, qu’il n’y a pas eu violation de l’article 8 de la Convention..." [Ivi];
Tabella riepilogativa – Corte Costituzionale n. 68/2025
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Elemento |
Contenuto |
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Oggetto |
Legittimità degli artt. 8 e 9 L. 40/2004 e art. 250 c.c. nella parte in cui impediscono al nato da PMA eterologa tra due donne il riconoscimento da parte della “madre intenzionale” e prevedono la cancellazione dall’atto di nascita. |
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Fatti |
Ricorso per rettificazione dell’atto di nascita di un minore nato da PMA estera; il Tribunale di Lucca solleva questione di legittimità costituzionale. |
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Questione essenziale |
Se la mancata previsione del riconoscimento della madre intenzionale leda i diritti costituzionali del minore (identità personale, bigenitorialità, parità) e sia conforme agli artt. 2, 3, 30 Cost. |
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Riferimenti normativi |
Art. 2, 3, 30 Costituzione - Art. 8 e 9 L. 40/2004 - Art. 250 c.c. |
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Decisione |
Illegittimità costituzionale dell’art. 8 L. 40/2004 nella parte in cui non consente che il nato da PMA all’estero sia riconosciuto anche dalla madre intenzionale. |
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Ratio decidendi |
Interesse preminente del minore; esigenza di identità personale e sicurezza dello status filiationis; inidoneità dell’adozione in casi particolari a garantire tutela effettiva e immediata. |
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Sentenze e riferimenti |
- Corte Cost. n. 32/2021 - Corte Cost. n. 79/2022 - Corte Cost. n. 161/2023 - Cass. civ., sez. un., n. 38162/2022 - Cass. civ. n. 9006/2021 - CEDU, Advisory Opinion 10/4/2019, Parigi |
Tabella riepilogativa – CEDU, Prima Sezione, X c. Italia, 9 ottobre 2025
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Elemento |
Contenuto |
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Oggetto |
Annullamento della trascrizione della madre intenzionale nell’atto di nascita di minore nato da PMA all’estero tra due donne; violazione dell’art. 8 CEDU (vita privata e familiare) |
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Fatti |
Trascrizione effettuata dal sindaco; annullamento su ricorso del PM; conferma in Cassazione, che ammette solo l’adozione in casi particolari; ricorso della madre intenzionale alla CEDU. |
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Questione essenziale |
Se l’assenza di riconoscimento diretto del legame madre intenzionale-minore violi il diritto alla vita privata e familiare del minore secondo l’art. 8 CEDU. |
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Riferimenti normativi |
- Art. 8 CEDU - Art. 44 L. 184/1983 (adozione in casi particolari) |
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Decisione |
Nessuna violazione dell’art. 8 CEDU: l’adozione in casi particolari è strumento idoneo per la tutela, purché accessibile ed effettivo; ampia discrezionalità agli Stati sulle modalità. |
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Ratio decidendi |
Non vi è impossibilità assoluta di riconoscimento del legame; la mancata attivazione dell’adozione da parte della madre intenzionale non può essere imputata allo Stato; tutela sufficiente se il meccanismo è effettivo. |
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Sentenze e riferimenti |
- CEDU, Advisory Opinion 10/4/2019, Parigi - CEDU, 27/4/2021, V.M.A. c. Belgio - Cass. civ., sez. un., n. 38162/2022 - Cass. civ. n. 9006/2021 |
Il confronto tra queste due pronunce è essenziale per comprendere il rapporto tra il sistema costituzionale italiano e quello sovranazionale della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, soprattutto in materia di riconoscimento della genitorialità intenzionale nei confronti di minori nati da PMA in coppie omosessuali femminili.
1. Differenze di approccio e soluzione
La Corte Costituzionale italiana, con la sentenza n. 68/2025, riconosce la necessità di una tutela piena e immediata dello status filiationis del minore, ritenendo costituzionalmente illegittimo che il nato da PMA all’estero non possa essere riconosciuto anche dalla madre intenzionale. La Corte individua come fondamento principale di questa tutela l’interesse superiore del minore, il diritto all’identità personale e la necessità di un riconoscimento certo e tempestivo, che non può essere rimandato a un procedimento adottivo, considerato strutturalmente inidoneo a garantire la stabilità e la pienezza del rapporto genitoriale:
"Questa Corte ritiene che il mancato riconoscimento... costituisca violazione: dell’art. 2 Cost., per la lesione dell’identità personale del nato e del suo diritto a vedersi riconosciuto sin dalla nascita uno stato giuridico certo e stabile... dell’art. 30 Cost., perché lede i diritti del minore a vedersi riconosciuti, sin dalla nascita e nei confronti di entrambi i genitori, i diritti connessi alla responsabilità genitoriale..." [Corte Costituzionale, Sentenza n. 68/2025];
La CEDU, invece, pur riconoscendo l’esigenza di un meccanismo effettivo di riconoscimento del legame tra minore e madre intenzionale, lascia agli Stati ampia discrezionalità sulle modalità di tutela, giudicando sufficiente la previsione dell’adozione in casi particolari, purché effettiva e accessibile. Nel caso di specie, la Corte di Strasburgo ritiene che la procedura di adozione, non attivata dalla madre intenzionale, rappresenti un rimedio sufficiente e che non vi sia stata violazione dell’art. 8 CEDU:
"La Cour a également admis que le refus de reconnaître le lien pouvait être compensé par la mise en place d’un mécanisme effectif, même de facto... rendant possible in fine une telle reconnaissance. Une procédure d’adoption pouvait répondre à cette nécessité…" [CEDU, Prima Sezione, X c. Italia, Sentenza 9 ottobre 2025];
"Partant, il n’y a pas eu manquement de l’État défendeur à son obligation de garantir au requérant le respect effectif de sa vie privée." [Ivi];
2. Rapporti tra le due giurisdizioni
La Corte Costituzionale esplicita un’interpretazione fortemente orientata a tutela dei diritti del minore, sviluppando e talvolta anticipando gli standard sovranazionali. Essa non si pone in contrasto con la CEDU, ma si spinge oltre: laddove la Corte europea considera sufficiente l’adozione in casi particolari come strumento di tutela, la Corte italiana la reputa inidonea a realizzare pienamente l’interesse del minore, per via della sua natura accessoria, eventuale e posteriore alla nascita:
"... mediante il ricorso all’istituto dell’adozione in casi particolari, l’acquisizione dello status di figlio è fisiologicamente subordinata all’iniziativa dell’aspirante adottante e allo svolgimento di un procedimento... il lasso di tempo intercorrente tra la nascita e il perfezionamento dell’(eventuale) adozione lascia il minore in uno stato di incertezza..." [Corte Costituzionale, Sentenza n. 68/2025];
Il rapporto tra le due giurisdizioni, dunque, è di integrazione: la CEDU fissa uno standard minimo di tutela, ma lascia agli Stati membri la possibilità di offrire protezioni più ampie, come avviene in questo caso nella giurisprudenza della Corte Costituzionale.
3. Coordinamento delle pronunce nell’ordinamento italiano
Le due pronunce convivono in modo coerente nell’ordinamento, poiché la Corte Costituzionale assicura una tutela più avanzata rispetto al minimo imposto dalla CEDU. L’ordinamento italiano, pertanto, non solo rispetta gli obblighi derivanti dalla Convenzione, ma sviluppa una protezione rafforzata, in linea con i principi costituzionali di uguaglianza, interesse superiore del minore e identità personale. Il coordinamento si realizza sul piano del principio di leale cooperazione tra giurisdizioni, nel rispetto della gerarchia delle fonti e delle competenze costituzionali e internazionali.
4. Conclusione
La Corte Costituzionale, pur tenendo conto dell’orientamento CEDU, ritiene di dover offrire una tutela più incisiva in favore del minore, dichiarando l’illegittimità di norme che impediscono il riconoscimento della madre intenzionale. La giurisdizione CEDU si limita a garantire un meccanismo effettivo, senza imporre agli Stati la modalità più ampia di tutela, lasciando spazio alle Corti nazionali per soluzioni più avanzate. Tale rapporto dinamico tra giurisdizioni garantisce la crescita progressiva degli standard di tutela dei diritti fondamentali.
La maternità surrogata in Italia è espressamente vietata e costituisce un illecito penale e civile: l’ordinamento la considera contraria all’ordine pubblico e lesiva della dignità della donna. Questo principio si riflette sia nelle decisioni della Corte Costituzionale che in quelle della giurisprudenza di legittimità e, indirettamente, anche nelle pronunce della CEDU.
Conseguenze sul caso trattato (riconoscimento della madre intenzionale in coppia omosessuale femminile da PMA eterologa all’estero):
Distinzione rispetto alla maternità surrogata:
La Corte Costituzionale distingue chiaramente la situazione della maternità surrogata (illecita) da quella della PMA eterologa praticata all’estero in coppie di donne, sottolineando che nel caso in esame non si pone un problema di bilanciamento con un interesse costituzionalmente rilevante come la tutela dell’ordine pubblico, che invece si applica nella maternità surrogata:
"la situazione in esame si distingue radicalmente dall’ipotesi di ricorso alla cosiddetta maternità surrogata, in cui viene in considerazione la finalità di disincentivare il ricorso a una pratica che l’ordinamento italiano considera meritevole di sanzione penale e violativa di un principio di ordine pubblico, in quanto offende la dignità della donna (Cass., n. 38162 del 2022; nello stesso senso, sentenze n. 79 del 2022; n. 33 del 2021 e n. 27 del 2017)." [Corte Costituzionale, Sentenza n. 68/2025];
Effetti pratici:
Nei casi di maternità surrogata, la giurisprudenza italiana nega sistematicamente la trascrizione dell’atto di nascita formato all’estero, proprio per la contrarietà all’ordine pubblico (Cass. civ., sez. un., n. 12193/2019).
Nel caso di PMA eterologa tra due donne, la Corte Costituzionale ha ritenuto che non esistendo un simile controinteresse (ordine pubblico, dignità della donna), non sia giustificata la compressione del diritto del minore al riconoscimento dello status filiationis anche nei confronti della madre intenzionale.
CEDU:
Anche la Corte di Strasburgo rileva che la PMA tra donne, sebbene vietata in Italia, non è assimilata alla maternità surrogata, e che la modalità di riconoscimento del legame (trascrizione o adozione) può essere gestita dallo Stato membro, purché sia garantito un meccanismo effettivo:
"la Cour estime que ces conclusions s’appliquent également à un cas comme celui en l’espèce, où M.B. et C.D.O. ont eu recours à une technique de procréation médicalement assistée interdite dans l’État défendeur, mais légale dans un autre pays, et où la naissance du requérant est régie par la réglementation nationale de l’État défendeur..." [CEDU, Prima Sezione, X c. Italia, Sentenza 9 ottobre 2025];
In sintesi:
Nel caso di maternità surrogata, la regola del divieto assoluto di riconoscimento e trascrizione si applica per ragioni di ordine pubblico e dignità della persona; in quello di PMA eterologa tra donne, invece, la Corte Costituzionale ha riconosciuto il diritto del minore al riconoscimento dello status filiationis anche della madre intenzionale, poiché manca un controinteresse comparabile. La distinzione netta tra i due istituti è fondamentale per orientare la prassi applicativa e la tutela dei diritti dei minori nell’ordinamento italiano.
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Intentional Parenthood and the Best Interests of the Child. Constitutional and Conventional Perspectives
in the Most Recent Case Lawof the
Italian Constitutional Court and the European Court of Human Rights
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1. Summary – Italian Constitutional Court, Judgment No. 68/2025
Introduction and Subject Matter:
The Constitutional Court was called to assess the constitutionality of Articles 8 and 9 of Law No. 40/2004 and Article 250 of the Civil Code, insofar as they prevent a child born through heterologous assisted reproduction to a female couple from being recognized also by the so-called “intentional mother”—that is, the woman who, together with the biological mother, consented to the reproductive project. The provisions were also challenged insofar as they require the removal from the birth certificate of the acknowledgment made by the intentional mother.
"Il complesso delle disposizioni è censurato nella misura in cui impediscono, al nato nell’ambito di un progetto di procreazione medicalmente assistita (PMA) eterologa praticata da una coppia di donne, l’attribuzione dello status di figlio riconosciuto anche dalla cosiddetta madre intenzionale che, insieme alla madre biologica (per tale dovendosi intendere la donna che ha partorito), abbia prestato il consenso alla pratica fecondativa e, comunque, laddove impongono la cancellazione dall’atto di nascita del riconoscimento compiuto dalla madre intenzionale." [Italian Constitutional Court, Judgment No. 68/2025];
Facts and Grounds:
The case stemmed from a request for rectification of the birth certificate of a minor born through assisted reproduction abroad, initiated by the Public Prosecutor, who challenged the presence of the intentional mother on the certificate. The Tribunal of Lucca raised a constitutional question, arguing that the current legislation infringes several constitutional principles, including equality, the best interests of the child, the right to personal identity, and bi-parentality.
"La disciplina di cui agli artt. 8 e 9 della legge n. 40 del 2004 e dell’art. 250 cod. civ. lede... il diritto del minore all’inserimento e alla stabile permanenza nel proprio nucleo familiare... e alla propria identità sociale…" [Italian Constitutional Court, Judgment No. 68/2025];
"Sarebbe violato il principio di uguaglianza formale in quanto il nato all’esito di PMA intrapresa da una coppia di due donne sarebbe non riconoscibile in ragione delle caratteristiche della relazione omosessuale tra i genitori." [Italian Constitutional Court, Judgment No. 68/2025];
"In secondo luogo, sarebbe offeso il diritto alla bigenitorialità del bambino..." [Italian Constitutional Court, Judgment No. 68/2025];
Decision and Rationale:
The Court declared the unconstitutionality of Article 8 of Law No. 40/2004 insofar as it does not allow a child born from assisted reproduction abroad to be recognized also by the intentional mother. The decision highlights the centrality of the child’s best interests, the right to personal identity, and the necessity of full and immediate protection, which cannot be deferred to an adoption process.
"Questa Corte ritiene che il mancato riconoscimento... costituisca violazione: dell’art. 2 Cost., per la lesione dell’identità personale del nato e del suo diritto a vedersi riconosciuto sin dalla nascita uno stato giuridico certo e stabile; dell’art. 3 Cost., per la irragionevolezza dell’attuale disciplina...; dell’art. 30 Cost., perché lede i diritti del minore a vedersi riconosciuti, sin dalla nascita e nei confronti di entrambi i genitori, i diritti connessi alla responsabilità genitoriale..." [Italian Constitutional Court, Judgment No. 68/2025];
The Court further noted the structural inadequacy of “adoption in particular cases” to guarantee full and immediate protection, due to its dependency on the adopter’s initiative and its procedural uncertainty.
"... mediante il ricorso all’istituto dell’adozione in casi particolari, l’acquisizione dello status di figlio è fisiologicamente subordinata all’iniziativa dell’aspirante adottante e allo svolgimento di un procedimento, caratterizzato da costi, tempi e alea propri di tutti i procedimenti. Inoltre... il lasso di tempo intercorrente tra la nascita e il perfezionamento dell’(eventuale) adozione lascia il minore in uno stato di incertezza e imprevedibilità in ordine al suo stato, e, quindi, alla sua identità personale..." [Italian Constitutional Court, Judgment No. 68/2025];
Conclusion:
The Court declared the unconstitutionality of Article 8 of Law No. 40/2004, insofar as it does not provide for recognition also by the intentional mother, thus granting full and immediate protection to the rights of the child.
"dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 8 della legge 19 febbraio 2004, n. 40... nella parte in cui non prevede che pure il nato in Italia da donna che ha fatto ricorso all’estero, in osservanza delle norme ivi vigenti, a tecniche di procreazione medicalmente assistita ha lo stato di figlio riconosciuto anche della donna che, del pari, ha espresso il preventivo consenso al ricorso alle tecniche medesime e alla correlata assunzione di responsabilità genitoriale." [Italian Constitutional Court, Judgment No. 68/2025];
2. Summary – ECtHR, First Section, X v. Italy, Judgment 9 October 2025
Introduction and Subject Matter:
The European Court of Human Rights ruled on a case concerning the annulment of the transcription of the intentional mother on the birth certificate of a minor born in Italy from assisted reproduction carried out abroad by a same-sex female couple. The applicant complained of a violation of Article 8 ECHR (right to private and family life).
"La requête concerne l’annulation de la transcription de l’acte de naissance d’un mineur, né en Italie en 2018 à la suite d’une procréation médicalement assistée à l’étranger, pour autant qu’il concernait sa mère d’intention. Invoquant l’article 8 de la Convention, le requérant se plaint d’une violation de sa vie privée et familiale..." [ECtHR, First Section, X v. Italy, Judgment of 9 October 2025];
Facts and Grounds:
The child was initially recognized at birth by both mothers; however, following a challenge by the Public Prosecutor, the transcription of the intentional mother was annulled. The Court of Cassation confirmed that only “adoption in particular cases” pursuant to Article 44 Law 184/1983 was available. The applicant argued this arrangement violated the child’s identity and continuity of family life.
"C.D.O. et M.B., respectivement mère biologique et mère d’intention du requérant, élaborèrent ensemble un projet parental... Le 8 juin 2018, le maire... transcrit l’acte de naissance de X... Le même jour, M.B. déclara... reconnaître légalement X comme son enfant... Par une décision du 27 janvier 2021, le tribunal déclara la transcription de l’acte de naissance illégale..." [ECtHR, First Section, X v. Italy, Judgment of 9 October 2025];
"Par un arrêt n ° 23257 du 2 août 2023, la Cour de cassation débouta M.B. de son pourvoi. Elle confirma sa jurisprudence constante selon laquelle... la demande tendant à faire figurer la mère d’intention comme parent dans l’acte de naissance d’un enfant né en Italie ne pouvait être accueillie..." [ECtHR, First Section, X v. Italy, Judgment of 9 October 2025];
Decision and Rationale:
The ECtHR acknowledged that the right to private and family life requires states to ensure an effective mechanism for recognizing the bond between the minor and the intentional mother, but grants states a wide margin of appreciation as to the means: adoption in particular cases is deemed sufficient, provided it is accessible and timely. In this case, the intentional mother had not activated this process, thereby prolonging legal uncertainty. No violation of Article 8 ECHR was found.
"La Cour a également admis que le refus de reconnaître le lien pouvait être compensé par la mise en place d’un mécanisme effectif, même de facto... rendant possible in fine une telle reconnaissance. Une procédure d’adoption pouvait répondre à cette nécessité…" [ECtHR, First Section, X v. Italy, Judgment of 9 October 2025];
"La Cour constate que le désir de voir reconnaître un lien entre le requérant et la mère d’intention ne se heurtait pas à une impossibilité générale et absolue... M.B. ayant à sa disposition la voie de l’adoption, qu’elle a choisi de ne pas utiliser…" [ECtHR, First Section, X v. Italy, Judgment of 9 October 2025];
"Partant, il n’y a pas eu manquement de l’État défendeur à son obligation de garantir au requérant le respect effectif de sa vie privée." [ECtHR, First Section, X v. Italy, Judgment of 9 October 2025];
Conclusion:
The annulment of the transcription of the intentional mother does not violate Article 8 ECHR, as adoption in particular cases is an adequate mechanism for the protection of private and family life, within the discretion afforded to states.
"Dit, par 6 voix contre 1, qu’il n’y a pas eu violation de l’article 8 de la Convention..." [ECtHR, First Section, X v. Italy, Judgment of 9 October 2025];
3. Analytical Table – Constitutional Court No. 68/2025
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Content |
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Subject |
Constitutionality of Articles 8 and 9 Law No. 40/2004 and Article 250 Civil Code regarding denial of recognition to the “intentional mother” and removal from the birth certificate. |
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Facts |
Application for rectification of a birth certificate for a child born abroad via assisted reproduction; constitutional question raised by the Tribunal of Lucca. |
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Core Question |
Whether the lack of recognition for the intentional mother violates the child’s constitutional rights (personal identity, bi-parentality, equality) and is consistent with Articles 2, 3, 30 Constitution. |
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Legal References |
- Arts. 2, 3, 30 Constitution - Arts. 8, 9 Law No. 40/2004 - Art. 250 Civil Code |
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Decision |
Declared unconstitutionality of Article 8 Law 40/2004 insofar as it does not allow recognition by the intentional mother. |
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Rationale |
Child’s best interests, personal identity, need for certain and timely recognition; inadequacy of “adoption in particular cases” as an effective remedy. |
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Cited Cases |
- Constitutional Court No. 32/2021 - Constitutional Court No. 79/2022 - Constitutional Court No. 161/2023 - Supreme Civil Court No. 38162/2022 - Supreme Civil Court No. 9006/2021 - ECtHR, Advisory Opinion 10/4/2019, Paris - ECtHR, 27/4/2021, V.M.A. v. Belgium |
4. Analytical Table – ECtHR, First Section, X v. Italy, 9 October 2025
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Subject |
Annulment of the transcription of the intentional mother on the birth certificate of a child born abroad by two women; alleged violation of Article 8 ECHR (private and family life) |
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Facts |
Transcription by the mayor; annulment upon the Public Prosecutor’s request; confirmation by the Supreme Court, which admits only “adoption in particular cases”; appeal to ECtHR. |
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Core Question |
Whether the absence of direct recognition of the intentional mother-child relationship violates the child’s right to private and family life under Article 8 ECHR. |
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Legal References |
- Article 8 ECHR - Article 44 Law 184/1983 (adoption in particular cases) |
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Decision |
No violation of Article 8 ECHR: “adoption in particular cases” is an adequate mechanism, provided it is effective and accessible; wide discretion left to states. |
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Rationale |
No absolute impossibility of recognition; lack of initiative by the intentional mother does not entail state liability; sufficient protection if the mechanism is effective. |
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Cited Cases |
- ECtHR, Advisory Opinion 10/4/2019, Paris - ECtHR, 27/4/2021, V.M.A. v. Belgium - Supreme Civil Court No. 38162/2022 - Supreme Civil Court No. 9006/2021 |
5. Comparative Analysis and Coordination
Introduction
The comparison between these two judgments is crucial to understanding the relationship between the Italian constitutional framework and the supranational system of the European Convention on Human Rights, particularly in the context of the recognition of intentional motherhood for children born through assisted reproduction in same-sex female couples.
1. Divergence in Approaches and Solutions
The Italian Constitutional Court, in Judgment No. 68/2025, recognizes the need for full and immediate protection of the child’s filiation status, declaring unconstitutional any rule preventing recognition by the intentional mother. The Court grounds this on the child’s best interests, personal identity, and the need for certainty and timeliness, deeming the adoption process structurally inadequate to guarantee the stability and fullness of parental relationships:
"Questa Corte ritiene che il mancato riconoscimento... costituisca violazione: dell’art. 2 Cost., per la lesione dell’identità personale del nato e del suo diritto a vedersi riconosciuto sin dalla nascita uno stato giuridico certo e stabile... dell’art. 30 Cost., perché lede i diritti del minore a vedersi riconosciuti, sin dalla nascita e nei confronti di entrambi i genitori, i diritti connessi alla responsabilità genitoriale..." [Italian Constitutional Court, Judgment No. 68/2025];
The ECtHR, on the other hand, while acknowledging the need for an effective mechanism for recognizing the bond between the child and the intentional mother, leaves a wide margin of appreciation to states, considering “adoption in particular cases” sufficient, provided it is effective and accessible. In the specific case, since the adoption process was not activated by the intentional mother, the Court found no violation of Article 8 ECHR:
"La Cour a également admis que le refus de reconnaître le lien pouvait être compensé par la mise en place d’un mécanisme effectif, même de facto... rendant possible in fine une telle reconnaissance. Une procédure d’adoption pouvait répondre à cette nécessité…" [ECtHR, First Section, X v. Italy, Judgment of 9 October 2025];
"Partant, il n’y a pas eu manquement de l’État défendeur à son obligation de garantir au requérant le respect effectif de sa vie privée." [ECtHR, First Section, X v. Italy, Judgment of 9 October 2025];
2. Relationship Between Jurisdictions
The Constitutional Court adopts an interpretation strongly oriented toward the protection of the child’s rights, at times anticipating or exceeding supranational standards. It does not conflict with the ECtHR’s position but rather goes further: where the ECtHR deems “adoption in particular cases” sufficient, the Italian Court considers it inadequate for full protection, given its accessory and uncertain nature:
"... mediante il ricorso all’istituto dell’adozione in casi particolari, l’acquisizione dello status di figlio è fisiologicamente subordinata all’iniziativa dell’aspirante adottante e allo svolgimento di un procedimento... il lasso di tempo intercorrente tra la nascita e il perfezionamento dell’(eventuale) adozione lascia il minore in uno stato di incertezza..." [Italian Constitutional Court, Judgment No. 68/2025];
The relationship is thus one of integration: the ECtHR sets a minimum standard, but leaves member states free to provide greater protection, as the Italian case demonstrates.
3. Coordination Within the Italian Legal System
The judgments coexist coherently: the Constitutional Court ensures a higher level of protection than the ECtHR minimum. The Italian system thus not only complies with Convention obligations but develops enhanced protection, in line with the constitutional principles of equality, the child’s best interests, and personal identity. Coordination is achieved through the principle of loyal cooperation between jurisdictions, respecting the hierarchy of sources and constitutional and international competences.
4. Conclusion
The Constitutional Court, while taking into account the ECtHR’s interpretative approach, provides more incisive protection for the child, declaring unconstitutional those provisions that prevent recognition by the intentional mother. The ECtHR’s jurisdiction ensures the existence of an effective mechanism but leaves states free to adopt more advanced solutions. This dynamic relationship between jurisdictions ensures the progressive development of fundamental rights’ protection.
Surrogacy in Italy: Legal Framework and Consequences for the Present Case
Surrogacy in Italy is expressly prohibited and constitutes both a civil and criminal offense: the legal system considers it contrary to public order and detrimental to the dignity of women. This principle is reflected in the decisions of the Constitutional Court, the Supreme Court, and, indirectly, the EctHR.
Consequences for the Case at Hand (Recognition of the Intentional Mother in a Female Same-Sex Couple via Heterologous ART Abroad):
Distinction from Surrogacy:
The Constitutional Court draws a clear distinction between surrogacy (which is unlawful) and heterologous ART performed abroad by female couples. In the case at hand, the Court emphasizes that there is no issue of balancing with a constitutionally relevant interest such as public order, which would apply to surrogacy.
"la situazione in esame si distingue radicalmente dall’ipotesi di ricorso alla cosiddetta maternità surrogata, in cui viene in considerazione la finalità di disincentivare il ricorso a una pratica che l’ordinamento italiano considera meritevole di sanzione penale e violativa di un principio di ordine pubblico, in quanto offende la dignità della donna (Cass., n. 38162 del 2022; nello stesso senso, sentenze n. 79 del 2022; n. 33 del 2021 e n. 27 del 2017)." [Italian Constitutional Court, Judgment No. 68/2025];
Practical Effects:
In surrogacy cases, Italian jurisprudence systematically denies the transcription of foreign birth certificates, due to the violation of public order (e.g., Supreme Court, Joint Sections, No. 12193/2019).
In the case of heterologous ART between two women, the Constitutional Court held that, since there is no comparable counter-interest (public order, dignity of women), there is no justification for limiting the child’s right to be recognized as the child of the intentional mother as well.
ECtHR:
The Strasbourg Court also notes that ART between women, though prohibited in Italy, is not assimilated to surrogacy, and the manner of recognition (transcription or adoption) can be determined by the Member State, provided that an effective mechanism is guaranteed:
"la Cour estime que ces conclusions s’appliquent également à un cas comme celui en l’espèce, où M.B. et C.D.O. ont eu recours à une technique de procréation médicalement assistée interdite dans l’État défendeur, mais légale dans un autre pays, et où la naissance du requérant est régie par la réglementation nationale de l’État défendeur..." [ECtHR, First Section, X v. Italy, Judgment of 9 October 2025];
In summary:
In surrogacy cases, the rule of absolute prohibition on recognition and transcription applies due to reasons of public order and personal dignity. In contrast, for heterologous ART between women, the Constitutional Court has recognized the child’s right to be recognized also by the intentional mother, as there is no comparable countervailing interest. The clear distinction between the two legal institutions is fundamental for guiding judicial practice and the protection of children’s rights in the Italian legal system.